Nell’estate del 2018 mi ritrovai a fare uno stage lavorativo come receptionist nella città di Siviglia, in Spagna.
Fu durante quest’esperienza che per la prima volta nella mia vita entrai a contatto con il mondo dei “backpackers” , una categoria di viaggiatori che muniti solo ed esclusivamente di uno zaino, viaggiano in lungo ed in largo per il mondo. Una cosa che accomuna questo tipo di viaggiatori è il fatto di viaggiare spesso in solitaria o in gruppi, ma soprattutto l’ utilizzo d’ostelli e couchsurfing come metodo per spendere il meno possibile, riuscendo anche a fare amicizie durante i loro viaggi.
Come precedentemente detto conobbi moltissime persone intente a viaggiare per tutta l’ Europa, la maggior parte d’ origine americana, canadese e australiana. Maturai nel corso dei mesi in cui lavorai alla reception dell’ostello, un’ irresistibile voglia di cimentarmi anch’io un giorno in questo tipo d’ esperienza. Visto la vicinanza con il vicino Portogallo, la scelta fu quasi forzata. Decisi che una volta finito il mio stage, prima di tornare in Italia e approfittando del periodo estivo, avrei viaggiato da sud a nord lungo tutto il Portogallo.
Organizzare il viaggio non fu molto difficile. Sotto consiglio di conoscenti, viaggiatori e cercando su internet, riuscì a stilare un itinerario che mi avrebbe permesso di rilassarmi ma anche di scoprire le bellezze paesaggistiche del sud del Portogallo, per poi spingermi alla scoperta delle due città più importanti del paese: Lisbona e Porto.
In generale non usufruendo di moltissimo tempo, ne di chissà quali risorse economiche, decisi di distribuire il mio viaggio in circa due settimane di tempo.Partì da Siviglia dalla stazione Prado San Sebastian, dalla quale presi un bus che nel giro di qualche ora mi condusse presso la mia prima tappa, ovvero Albufeira.
 
ALBUFEIRA
 
Questa città insieme a moltissime altre, costituiscono la famosa parte sud del Portogallo chiamata ALGARVE, meta di svariati turisti nazionali e non durante soprattutto il periodo estivo. Agli inizi del 20 secolo questa nazione divenne la destinazione balneare/ turistica da parte soprattutto degli inglesi. Non stranitevi affatto se percorrendo le strade di una qualsiasi città dell’Algarve, l’ idioma ricorrente sarà proprio l’ inglese.
Una volta arrivato a destinazione, nel primo pomeriggio, ed essendomi recato all’ ostello dove avevo prenotato, decisi di mettermi in marcia per scoprire cosa questa località avesse potuto offrirmi. A malincuore ricordo che le prime impressioni furono molto negative, difatti una volta immerso nella strada principale della città, ricordo d’ essermi sentito frastornato dal caos che vigeva sia per strada che per i vari ristoranti e bar ( in quell’estate tra le altre cose si disputarono i mondiali di calcio). Dopo aver percorso per un breve tragitto la costa ed avendo cenato, decisi di ripiegare sull’ostello per riposare un po’, in vista di ciò che mi avrebbe aspettato il giorno seguente.
 
La mattina seguente di buon ora, dopo essermi preparato a aver fatto colazione, decisi di recarmi nella più vicina spiaggia cittadina (PRAIA DOS PESCADORES) per godere della bellissima giornata e per passare qualche ora all’insegna del relax. La cosa che di primo acchito mi colpì inesorabilmente, fu la vastità della spiaggia. Essa si allunga per qualche chilometro, il che la rende una spiaggia ideale anche durante il periodo d ‘ alta stagione, infatti raramente vi troverete a trovare difficoltà per trovare un posto dove piazzare il vostro telo da mare ed il vostro ombrellone qual’ ora ne disponiate. Un’ altra particolarità con la quale dovetti avere a che fare fu la freddezza delle acque della costa portoghese. Un’ esperienza totalmente differente rispetto al bagnarsi nel mare Mediterraneo che mi costrinse, una volta appurata la temperatura dell’acqua, a piccoli bagni di qualche secondo ( nonostante il caldo della giornata, immergermi ma soprattutto nuotare mi risultarono quasi impossibile).
 
Trascorsi qualche ora sulla spiaggia, godendo dell’ottimo clima e della brezza marina, fino a quando ormai arrivata l’ ora di pranzare decisi d’ avviarmi in uno dei moltissimi locali cittadini. Nel pomeriggio dopo essere ritornato in ostello ed essendomi lavato, scettico sul fatto di passare altro tempo in spiaggia, decisi di girovagare in giro per Albufeira alla scoperta di luoghi interessanti. La città mantenne le impressioni che mi aveva trasmesso il giorno precedente, ovvero si confermò molto vissuta da centinaia di turisti, chi seduto ad un bar o semplicemente come me passeggiando per la città. Trovai un punto panoramico da dove scattare qualche foto sulla città e successivamente incuriosito da una segnalazione stradale, decisi di seguire un percorso che mi avrebbe portato presso la MARINA D’ ALBUFEIRA.
 
 
Fu una camminata abbastanza piacevole, in quanto mi spinse progressivamente a lasciare il centro abitato per portarmi in una zona non molto distante dal centro della città. Generalmente non incontrai moltissime persone, solamente qualche avventuriero che come me sentiva la necessità di distaccarsi un po’ dalla vita della città. Una volta arrivato a destinazione , passando per scenari veramente unici, rimasi piacevolmente sorpreso dallo scenario che incontrai. La marina era costituita da un porticciolo con imbarcazioni ancorate, ma anche da un susseguirsi d’ edifici ( probabilmente residence) colorati con diversi colori. Il tutto abbellito dall’assenza quasi totale di folla. La sera ritornai in ostello per preparare le mie cose in quanto il giorno successivo avrei dovuto prendere un bus che mi avrebbe condotto presso la mia seconda meta, ovvero LAGOS!
 
LAGOS
 
Per arrivare a Lagos utilizzai un bus della compagnia Portoghese EVA, e nel giro di un paio di ore arrivai a destinazione. Impostai il GPS con destinazione l’ ostello dove avevo prenotato e iniziai a fare strada. La prima impressione fu abbastanza positiva, a differenza d’ Albufeira la cittadina apparve molto più tranquilla e decisamente meno affollata, ma decisi di non illudermi troppo, non avendo dati disponibili a sufficienza. Una volta fatto il check in scoprì con mia grande sorpresa ( non in senso positivo purtroppo) che in questa città l’ unico modo di pagare è in CONTANTI, di conseguenza qualora aveste in programma di visitare la città, scordatevi d’utilizzare la carta di credito/debito. Dopo essermi installato nella mia camerata e aver preso confidenza con l’ ostello, decisi di chiedere alcune informazioni, su dove fosse consigliabile andare per un bagno a mare, ma anche posti raccomandati per mangiare. Venni informato, anche tramite mappa turistica, che la particolarità di questo posto è la presenza di svariate spiagge, tutte facilmente raggiungibili tramite un percorso naturale. Rallegrato di questa notizia decisi d’ incamminarmi per raggiungere l ‘ unica spiaggia che avrei visitato quel giorno, essendo già pomeriggio ovvero: PRAIA DONA ANA. Durante il mio soggiorno a Lagos si confermò come una delle mie località preferite, per via del suo paesaggio ma soprattutto per la sua vastità. Passai qualche ora di meritato relax, fino a quando ormai a sera inoltrata, decisi di ritornare in ostello per potermi pulire e successivamente per la notte mi abbandonai alla vita notturna cittadina dopo aver consumato un pasto in un locale. La giornata seguente, spinto dalla mia solita curiosità decisi, per evitare futuri ripensamenti ed avendo a disposizione del tempo, di sostare in ogni singola spiaggia che avrei trovato nel percorso indicatomi dalla ragazza della reception il giorno precedente. Sostai nelle spiagge: PRAIA DOS ESTUDANTES, PRAIA DO PINHÃO, PRAIA DE DONA ANA E PRAIA DO CAMILO.
 
 
 
Una volta giunto all’ ultima spiaggia, decisi di raggiungere il famoso percorso di PONTA DA PIEDADE ed il suo corrispettivo FARO, un susseguirsi di sentieri tracciati attraverso le alte scogliere portoghesi, dalle quali riuscirete ad ammirare numerose calette, il mare ed inoltre gruppi di turisti praticanti sport acquatici come: puddle, canoa, scii acquatici, etc. ma anche imbarcazioni per escursioni giornaliere.
 
 
Dopo una lunga passeggiata, mi avviai verso la spiaggia più distante del mio itinerario a Lagos, cioè PORTO DO MOS, anche questa decisamente più grande rispetto alle altre, ma soprattutto molto più tranquilla ( Sicuramente a causa dell’ orario) nella quale, una volta comprata una birra e un pacchetto di patatine, ammirai il calar del sole. Fu così che terminò la mia giornata a Lagos, l’ ultimo giorno nel sud del Portogallo in quanto il giorno successivo avrei dovuto prendere un bus che mi avrebbe condotto nelle capitale del paese: Lisbona.
 
LISBONA
 
Il viaggio da Lagos a Lisbona durò all’ incirca 4 ore, arrivai nel tardo pomeriggio alla stazione dei bus SETE RIOS. Durante questo mio secondo soggiorno nella capitale, decisi d’ affidarmi nuovamente all’ ostello LISBON CHILLOUT HOSTEL, di conseguenza impostato il navigatore mi incamminai lungo le strade portoghesi. Una volta arrivato e avendo fatto il check decisi di fare un giro notturno per riassaporare ancora una volta i sapori della città. Nel giro di qualche ora ritornai in ostello, spossato da una giornata di viaggio.
Il mattino seguente dopo aver consumato un’ abbondante colazione, decisi di visitare tutti quei posti che causa poco tempo, non ero riuscito a visitare la prima volta. La mia scelta per quella mattinata ricadde su tre diversi ” miradouro”: MIRADOURO DA SENHORA DO MONTE, MIRADOURO DA GRACA E MIRADOURO DE SANTA LUZIA tutti e tre non molto distanti da loro, facilmente raggiungibili a piedi, che mi offrirono diverse prospettive sulla città.
 
 
Successivamente mi avviai con meta RUA AUGUSTA, per poter ammirare nuovamente le bellezze del centro cittadino ma soprattutto per potermi sedere in un bar e mangiare i tanto desiderati PASTEIS DE NATA.( Foto 6)
Un oretta più tardi mi recai in uno studio di tatuaggi per poter imprimere sulla mia pelle un ricordo di quel viaggio zaino in spalla.
Nel pomeriggio decisi di salire su un autobus per raggiungere la mia destinazione preferita in assoluto, ovvero: LX FACTORY. Questo posto mi stregò già la prima volta che lo visitai, grazie alla sua varietà di locali e bar, ma più in generale per l’ aria che emana, dandoti un senso di benvenuto che difficilmente ho provato durante i miei anni di viaggio. Cenai li stesso e all’ occorrenza salii in un bar panoramico, dove ordinai un drink e brindai in onore all’ esperienza che stavo vivendo e che ancora avrei continuato a vivere. Il giorno successivo mi recai in un’ altra meta che non riuscii a visitare la prima volta: SINTRA.
Sintra è una cittadina non molto distante da Lisbona, facilmente raggiungibile col treno, presso la stazione cittadina ROCIO. Il tragitto durò all’ incirca un’ oretta ed una volta arrivato mi si prospettarono due opzioni, ovvero se raggiungere il PALÁCIO NACIONAL DA PENA ( l’ edificio più rappresentativo del luogo) tramite autobus o percorrendo il percorso a piedi.
 
 
 
Non avendo nessun tipo di fretta decisi d’ avviarmi a piedi e di godere del paesaggio montagnoso circostante, totalmente differente rispetto a ciò cui ero stato abituato nei giorni precedenti. Questa salita ( il palazzo si trova su un’ altura) mi impegnò per circa un’ ora ed una volta arrivato all’entrata della struttura, dopo una breve coda, riuscii ad entrare. Ciò che mi trovai davanti una volta dentro, fu un parchetto il quale mi condusse all’ entrata vera e propria del palazzo. Purtroppo a parte l’ esterno dell’edificio colorato con colori sgargianti quali rosso e giallo e la vista a 360° sull’area circostante, rimasi in parte deluso della visita vuoi a causa della grande mole di turisti, lavori in corso e per la semplicità degli interni che il palazzo offre. Dopo aver scattato qualche foto, ritornai nuovamente a Sintra e dopo una breve passeggiata, decisi di tornare a Lisbona. Ormai la mia seconda visita nella capitale Portoghese era finita, era tempo di muoversi e andare avanti, nonostante ciò rimasi ancora una volta particolarmente soddisfatto d’ aver trascorso dei giorni a Lisbona, la quale tutt’ora oggi si conferma come una delle mie capitali europee preferite.
 
NAZARÉ
La penultima tappa del mio viaggio mi condusse in una località non molto conosciuta del Portogallo ( se non per il record delle onde più alte d’ Europa) ovvero NAZARÉ. Vi starete chiedendo allora: ma se non è così tanto famosa, perché ti ci sei fermato?
Molto semplicemente perché, quell’anno li, coincidenza volle che un mio amico d’ infanzia stesse lavorando in questo piccolo paesino, di conseguenza decisi di sfruttare la situazione per andarlo a trovare. Su Nazaré non c’é molto da dire, si presenta come un piccolo centro urbano, abitato per la maggior parte da anziani che durante il periodo estivo affittano le loro case a chi vuole stare in villeggiatura. È una località molto tranquilla e deliziosa. Adatta sicuramente a tutti coloro i quali vogliano staccarsi dalla confusione tipica delle grandi città. Apprezzai inoltre la genuinità e la bontà degli alimenti nei ristoranti, focalizzati probabilmente su una clientela più locale rispetto ad una straniera ( poca qualità/ prezzi esorbitanti). Questo piccolo stop di qualche giorno mi servì notevolmente per ricaricare le batterie dopo intere giornate passate tra mezzi, ostelli e camminate infinite. Finiti i miei giorni di visita, salutai il mio amico e comprai il biglietto che mi avrebbe condotto nell’ultima località del mio itinerario in Portogallo ovvero la città di PORTO.
 
 
 
PORTO
 
Per tutta la durata del mio viaggio, più e più volte mi ritrovai invischiato in una accesa discussione tra i viaggiatori che incontrai, circa la preferenza tra le due città più importanti: Lisbona e Porto. Orientativamente per quanto ebbi maniera di capire, la maggior parte della gente pareva preferire Porto. Una città quale paesaggio sarà in grado di incantarvi. Per questo soggiorno prenotai in un ostello a due passi dal fiume, nel quartiere della RIBEIRA. IL mattino seguente al mio arrivo sotto consiglio dei ragazzi della reception decisi di partecipare ad un free walking tour della città, della durata di qualche ora, che mi permise d’ avere una prima infarinatura sulla città dal punto di vista storico. Una volta finito il tour, e congedatomi dalla guida, iniziai a perlustrare in solitaria la città. La prima visita del giorno mi condusse alla TORRE DOS CLÉRIGOS, un edificio dal quale potrete ammirare la città a 360°.
 
 
Successivamente attraversai l’ imponente PONTE DE DOM LUIS I il quale unisce la città di Porto con il comune di VILLA NOVA DE GAIA famoso per la produzione di vino ( foto8). Qui, dopo una lunga passeggiata per la riva e dopo aver scattato qualche foto sul fiume DOURO e sulla città di PORTO, mi imbattei quasi per caso in un altra opera dell’ artista Portoghese BORDALO II raffigurante un coniglio.
 
 
Una particolarità della città di PORTO è la presenza di svariati AZULEJOS sparsi qua e la per la come ad esempio all’ interno della stazione ferroviaria SAO BENTO oppure in diverse chiese come nella CAPELA DAS ALMAS, IGREJA DO CARMO ED IGREJA DE SANTA CLARA.
 
In definitiva questa città riuscì a meravigliarmi oltre ogni mia aspettativa, grazie alle sue particolarità architettoniche ma soprattutto per il senso di libertà e spensieratezza trasmessa nei suoi vicoli e lungo il fiume, dai vari street artist. Assolutamente una TAPPA OBBLIGATORIA se stare pianificando di visitare il Portogallo.
Fu così che terminò il mio viaggio zaino in spalla lungo tutto il Portogallo, un’ esperienza sicuramente stimolante, capace d’ insegnarmi le bellezze del viaggiare per un periodo più o meno lungo, ma soprattutto confermò in me l’ idea che alle volte non è necessario fare le cose in grande, spendere molto tempo a organizzare un viaggio e molti soldi durante il soggiorno, bensì l’ importanza di sapersi mettere in gioco e nel riuscire a trovare conforto anche nelle cose più semplici.