Nel lontano Dicembre 2018, curioso di scoprire le bellezze della capitale portoghese, senza pensarci troppo, decisi di prenotare i biglietti aerei A/R ( Palermo-Bologna. Bologna- Lisbona) e successivamente di prenotare un letto in una camerata da 6 in un ostello.
La particolarità di questo viaggio? Decisi di partire da solo, per la prima volta.
Per la maggior delle persone la problematica dell’affrontare un viaggio in solitaria non sussiste.
Sparpagliati per il mondo, centinaia di migliaia di viaggiatori, affrontano quotidianamente l’avventura verso nuove mete, senza nessun tipo di compagnia, se non quella che incontrano viaggiando per brevi o lunghi periodi che possono variare da giorni a mesi.
Questo taboo del viaggiare da soli, credo e non volendo ASSOLUTAMENTE GENERALIZZARE, sia un problema di tipo italiano. Più e più volte nel corso della mia esperienza da viaggiatore, confrontandomi con diverse persone ed informati del fatto che sarei partito da solo, erano solite domandarmi: ” parti da solo? e che vai a fare ? ma non ti annoierai?”.
Ebbene dopo questa mia prima esperienza (alla quale se ne aggiungeranno altre nel corso degli anni) scoprii che non era un problema, anzi partire da solo, ti da quel senso di libertà che, viaggiando in compagnia, difficilmente otterresti o quanto meno risulterebbe sempre limitata.
Come già detto precedentemente, prima di quel viaggio, non avevo mai affrontato un’esperienza del genere, ma nonostante ciò, nessun tipo di dubbio o presentimento mi bloccò assolutamente dal poter vivere un viaggio del genere.
Il viaggio da Palermo a Lisbona fu abbastanza lungo, questo perché non essendoci un diretto, fui costretto a fare scalo all’aeroporto di Bologna, dal quale sarei partito nel tardo pomeriggio con destinazione la capitale portoghese.
Arrivai circa alle 21.00 all’aeroporto di Lisbona, ed il passo successivo una volta arrivato, sarebbe dovuto essere trovare l’ostello dove avevo prenotato. Una volta uscito dalla sezione “arrivi” e seguendo le indicazioni, mi recai alla metropolitana cittadina. Ebbene si, il modo più facile ed economico per raggiungere il centro della città e viceversa è attraverso la metro. Una volta fatto il biglietto, aspettai il primo treno, il quale mi avrebbe condotto nei pressi della stazione metropolitana più vicina all’ostello. Scesi alla fermata della metro “Márquês de Pombal” e grazie al navigatore, nel giro di qualche minuto arrivai a destinazione.
La mia scelta ricadde sul “Lisbon Chillout Hostel” un ostello leggermente al di fuori dal centro della città, ma ben connesso con i mezzi pubblici e a soli 20 minuti di cammino.
Una volta arrivato, venni accolto, con mia grande sorpresa, da un ragazzo italiano, il quale dopo aver effettuato il pagamento, mi fece vedere il posto e la camerata dove avrei soggiornato. Purtroppo o per fortuna (a secondo dei gusti) essendo bassa stagione, l’ostello risultò totalmente vuoto durante quasi tutto il mio soggiorno. Dopo aver cenato ed essendomi lavato, decisi d’andare a letto, in modo tale da ricaricare le pile per il giorno successivo.
 
Giorno 1:
 
La mattina seguente dopo aver fatto colazione (inclusa nel prezzo del soggiorno) ed essendomi lavato, mi misi in cammino, curioso di scoprire tutte le bellezze che la città avrebbe potuto offrirmi. Decisi d’ avviarmi a piedi, in modo tale da immergermi a pieno nel mood cittadino. Ripercorsi la stessa strada fatta la sera precedente per arrivare in ostello, in modo tale da arrivare nuovamente nei pressi della piazza Márquês de Pombal, la quale dava il nome alla stazione metropolitana dalla quale ero arrivato la sera precedente e successivamente raggiungere il centro della città. Scesi lungo la lussuosa Avenida da Liberdade, un viale costeggiato per ogni suo lato da eleganti negozi di moda, fino ad arrivare a Praça dos Restauradores dalla quale potei ammirare il Monumento aos Restauradores ma sopratutto l’ elegantissimo Palácio Foz, un edificio dai colori pastellosi che sembra essere uscito da un film di Wes Anderson. Arrivato qui, entrai nel famoso quartiere della Baixa, cuore pulsante della città.
Addentrandomi sempre più, arrivai alla famosa Praça do Rossio, identificabile grazie alla sua pavimentazione bianca e nera, ma sopratutto per la sua fontana e la presenza di una stazione ferroviaria (Rossio) una tra le più importanti di Lisbona. Decisi di percorrere allora la rinomata Rua Augusta, una tra le strade più importanti della città, se non la più importante, con lo scopo d’arrivare sulle sponde del fiume Tago e visitare finalmente la piazza principale cittadina, ovvero Praça do Commércio, alla quale arrivai oltrepassando l’arco che delimita la fine di Rua Augusta, ovvero L’Arco da Rua Augusta.
 
Dopo aver scattato qualche foto e ammirato il paesaggio circostante, decisi, d’optare per una passeggiata lungo le rive del fiume, dalle quali è possibile ammirare in lontananza il ponte 25 de Abril, il quale unisce le due rive della città.
Alla fine del mio percorso, mi imbattei nella stazione dei treni Cais do Sodré, anch’essa molto importante, la quale vi permetterà, se sarà compresa nel vostro itinerario, di poter raggiungere tra le altre mete, la cittadina di Cascais.
Successivamente, percorrendo alcune stradine, mi imbattei in un mercato al chiuso chiamato Time Out, ma soprattutto nella famosa e fotogenica Pink Street, dalla quale potrete sbizzarrirvi a scattare foto per i vostri canali social[foto5]. Decisi allora d’addentrarmi sempre più nel cuore cittadino, con lo scopo d’ arrivare al quartiere Bairro Alto. Qui, tra le altre cose, m’ imbattei nell’ Elevador da Bica, uno mezzo con il quale è possibile raggiungere il Bairro Alto, partendo dalla parte bassa della città, per tutti coloro che non vogliono affrontare le infinite salite della città, ma soprattutto nel mio primo ” Miradouro”. I Miradouro, sono punti panoramici sparsi qua e la per la città, che vi permetteranno d’ammirare la città ed i suoi tetti, da più prospettive (essendo un appassionato di punti panoramici, vengono considerati tutt’oggi da me, tra le attrazioni più belle che la città possa offrire). Il Miradouro in questione fu quello di Santa Catarina, dal quale si potrà ammirare tutta la parte cittadina nelle prossimità del ponte 25 de Abril.
Fatta una piccola pausa, decisi d’ incamminarmi una volta ancora, con destinazione la Chiesa del Carmo.
L’ultima tappa del giorno fu proprio il Castello di São Jorge, l’edificio più importante di Lisbona, che vi ritroverete ad ammirare probabilmente ogni volta, in quanto è localizzato su un’altura ed è visibile quasi da ogni angolo. Trovandosi in una posizione così sopraelevata, decisi di non utilizzare il navigatore, ma di seguire il mio istinto per raggiungere il castello. Dopo svariati minuti ed avendo affrontato tutte le salite della città, riuscì finalmente ad arrivare alla sommità e ad entrare nell’antica fortezza. Particolarità di questo posto è oltre alla possibilità di visitare la fortezza, sarà possibile ammirare il paesaggio circostante a 360°.
 
Il mio programma del giorno ormai era finito, per cui decisi di ritornare in ostello, in modo tale da riposare e mangiare.La sera, cercando qualcosa da fare su internet, decisi di recarmi al “Park bar” un bar localizzato alla sommità di un parcheggio verticale. Un posto molto suggestivo, dal quale potrete scattare moltissime foto
 
Giorno 2:
 
Il mio secondo giorno di visita a Lisbona, mi avrebbe decisamente fatto allontanare dal centro storico della città, per condurmi in una parte della città decisamente più lontana, di conseguenza difficilmente raggiungibile a piedi, ma allo stesso tempo ben connessa con i servizi pubblici locali (bus e tram): parliamo del quartiere di Belém.
Dopo essermi informato alla reception dell’ostello, su come raggiungere il posto tramite mezzi pubblici, venni informato che in una traversa della piazza Marquês de Pombal, avrei dovuto prendere il bus n° 727 cui ultima fermata era per l’ appunto il quartiere di Belém. Raggiunta la fermata, salì sul bus e comprai il biglietto dall’autista stesso. Per quanto riguarda il tempo di percorrenza, non saprei dirvi quanto tempo impieghi il mezzo, suppongo dipenda dal traffico cittadino, ma nonostante questo, strada facendo, potrete ammirare le varie parti della città e la sua architettura, dolcemente decorata dalle maioliche, segnale contraddistintivo del Portogallo.
Una volta arrivati a destinazione, la prima cosa che feci, fu quella di gettarmi a visitare il Monastero de Los Jerònimos, edificio risalente al 16° secolo e considerato patrimonio culturale. Una volta entrati, sarà possibile visitare sia la chiesa che il chiostro interno.
Uscito dal monastero, nel giro di qualche minuto, mi diressi verso il Padrão dos Descobrimentos, imponente struttura, la quale si trova a ridosso del fiume, simboleggiante come consiglia il nome stesso, l’era delle scoperte avviate dai navigatori portoghesi.
 
 
Poco più distante dal “monumento alle scoperte” mi imbattei nella famose Torre di Belém, una antica torre fortificata, anch’essa di fondamentale importanza durante il periodo della navigazione portoghese e come il monastero, considerata patrimonio mondiale dell’UNESCO. Una volta entrati sarà possibile visitare il museo interno su più piani, ed inoltre raggiungere la sommità, dalla quale potrete scattare diverse foto.
Il quartiere di Belém inoltre, è rinomato per una fabbrica di Pasteis (dei dolci tipici portoghesi, tra i miei preferiti) di conseguenza suggerisco come tappa obbligatoria, prima di lasciare il quartiere, di passare per questa pasticceria. Ovvio ci sarà della fila da fare, ma l’ attesa ne varrà la pena.
 
Altra tappa che mi prefissai prima di partire per Lisbona, era la famosa LX FACTORY, un ex area industriale, oggi riconvertita in un punto d’interesse per gente locale e non, piena di negozi e ristoranti di vario genere. Di per se il posto è veramente affascinante, un miscuglio perfetto tra street art e stile alternativo. Persi delle ore a girovagare per i suoi spazi, ed ovviamente a scattare foto.
 
 
Visto l’orario inoltre, presumibilmente le 15.00 decisi d’optare per pranzare in uno dei suoi svariati ristoranti. La mia scelta ricadde sul MEZ CAIS LX, un ristorante messicano, ispirato al mondo della “lucha” messicana. Finito il mio pasto, decisi di scavare più a fondo sulle ricchezze del luogo e fu quasi per fortuna che, m’imbattei in un avviso, il quale informava la clientela che al 4 piano di quel edificio, era presente una terrazza/bar. Stravolto dalla curiosità, decisi di salire, non sapendo cosa mi aspettasse, ed una volta arrivato ne fui meravigliato. La vista di quel bar, mostrava una visuale sul ponte sovrastante (25 de Abril) e la corrispettiva altra parte della città. Decisi allora di ordinare un drink, e di godere della visuale.
Inoltratosi il pomeriggio, decisi di tornare in ostello (utilizzando lo stesso bus, il 727) e successivamente dopo aver cenato, mi concessi una passeggiata notturna, lungo il centro, per ammirare le luci natalizie lungo Rua Augusta e Praça do Comércio.
 
Giorno 3:
 
Il mio terzo giorno di viaggio portoghese, mi avrebbe spinto al di fuori della città di Lisbona. Ebbene si, se meditate d’organizzare un viaggio nella capitale del Portogallo, sarà possibile effettuare delle escursioni della durata di un giorno in diverse località. La mia scelta ricadde sulla cittadina costiera di Cascais, non molto distante da Lisbona. Per arrivare a destinazione, dovetti prendere un treno presso la stazione ferroviaria di Cais do Sodré, il quale impiegó circa un’oretta. Causa periodo dell’anno (dicembre) il posto risultò abbastanza deserto e grigio. Situazione abbastanza comprensibile ma che non mi scoraggiò affatto dal visitare le sue stradine e la sua spiaggia. Con molta probabilità, Cascais arriva al suo apice durante la stagione estiva, essendo non molto lontana da Lisbona.
 
 
Dopo una breve passeggiata di ricognizione, decisi d’ incamminarmi con lo scopo di raggiungere la rinomata Boca do Inferno, una grotta dove si infrangono le onde dell’oceano atlantico, causando grandi rimbombi. Impiegai circa 15 minuti ad arrivare e successivamente, dopo aver scattato qualche foto, incuriosito dal paesaggio circostante, decisi di continuare il mio percorso, senza nessuna meta fissa. Fu durante questo mio percorso che mi imbattei nella Casa de Santa Maria, un’ antica casa residenziale alle spalle della quale si erge un faro.
Ritornando al centro, decisi di salire a bordo di un bus il quale mi avrebbe condotto a Cabo da Roca, da molti considerato il punto più a ovest d’ Europa. Qui, seguendo un percorso sarà possibile ammirare le costiere portoghesi che si gettano a strapiombo sul mare. Fate ben attenzione a non oltrepassare le ringhiere di sicurezza, in quanto a causa del forte vento potreste mettere in pericolo la vostra incolumità.
 
 
Visitati questi posti, decisi di tornare a Cascais, per prendere il treno che mi avrebbe condotto a Lisbona. Fu all’ uscita della stazione, che mi accorsi di un particolarissimo street art, rappresentate una volpe. Opera realizzata dall’artista locale Bordalo ii il quale ha realizzato diverse opere in tutto il Portogallo ma anche in giro per il mondo.
 
Fu così che terminò il mio viaggio a Lisbona, contemplando il fiume Tago, illuminato dalle ultime luci del tramonto. Sicuramente quest’esperienza mi ha insegnato molto. Indubbiamente mi ha dato la possibilità d’ammirare le bellezze del Portogallo, ma soprattutto mi ha dato la possibilità di capire di quanto siano sbagliati i preconcetti sul partire da solo e che la felicità e la passione per il viaggio possono essere stimolati, se non amplificati, anche senza la compagnia di conoscenti. Veniamo chiamati turisti, anche se personalmente preferisco essere chiamato avventuriero.
 
Andrea
 
 

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