Era il 2016 quando, durante una breve pausa lavorativa, parlando con i miei colleghi chiesi loro un consiglio su dove poter passare una piccola vacanza; mi dissero varie destinazioni e tra queste uscì fuori Barcelona. Alche chiesi alla mia ragazza cosa ne pensasse anche perché oltretutto era anche uno dei suoi piccoli desideri, e dopo varie considerazioni nemmeno 4 ore dopo avevamo già fatto i biglietti. Qualche settimana dopo partimmo con Alitalia: Palermo – Milano e Milano – Barcelona A/R per un totale di circa 150€ a persona (era molto conveniente partire in quel periodo). Non riesco a spiegarvi la felicità che mi assale tutte quelle volte in cui fai i bagagli, quando sei pieno di aspettative, quando inizia il viaggio e metti piede in un altro aeroporto… atterrammo a El Prat e una volta usciti da lì cercavamo un autobus o un taxi che ci portasse nel nostro alloggio, ci imbattemmo in un tizio che ci chiese se, appunto, cercavamo un mezzo, e noi pensando fosse un taxi dicemmo di si anche perché l’ostello che prenotammo era a circa a 15 minuti di distanza. Ci portò in un posteggio sotterraneo e solo una volta saliti in macchina capimmo che si trattava di un mezzo privato di conseguenza: niente tassametro, macchina quasi di lusso e tariffa assurda. Arrivati a destinazione, ripeto 15 minuti di macchina, 50€, da lì capimmo che saremmo dovuti stare più attenti. Questa volta avevamo optato per un ostello che a mio avviso è stato super economico, molto pulito, ma la cosa che mi spinse a prenotare fu il fatto che le camere non erano condivise con altra gente, (generalmente gli ostelli sono combinati in questo modo sopratutto il bagno che noi fortunatamente avevamo in camera) ovviamente non c’era la colazione ma avevamo a disposizione gratuitamente bustine di tè o caffè per partire carichi la mattina. Prenotammo tutto quanto con expidia quindi, al nostro arrivo, il receptionist ci fece pagare la tassa di soggiorno: 5 giorni 10€.
Ad ogni modo siamo arrivati alle 11 del mattino quindi avevamo tutta la giornata per cominciare la nostra vacanza. Questo Ostello era posizionato anche in un punto strategico infatti raggiungevamo tutte le nostre mete prescelte a piedi, anche se, di fronte avevamo anche la stazione dei treni (però mai presi). Prima destinazione LAS RAMBLAS.
Las ramblas è il primo punto di riferimento che molti turisti si predispongono, non è altro che una lunga strada pedonale lunga circa 1,2 km dove ci sono tavolini e i locali d’appartenenza si trovano nelle aree circostanti, puoi trovare anche negozietti di souvenir. Ci saranno anche 3 fermate della metropolitana in modo da riuscire a visitare anche il resto della città. Dato l’orario la fame si stava facendo sentire e ci fermammo per l’appunto in uno di questi locali dove mangiammo Papas bravas (che non sono altro che patate aromatizzate alla paprika servite con una salsina piccante) e la classica Paella di pesce, che a causa della popolarità di questa strada e il gran numero di visitatori potreste trovare prezzi leggermente sopra la media rispetto al servizio che vi viene proposto. Presi dalla foga ci rimettemmo subito in cammino per andare a visitare LA BOQUERIA, è un grande mercato colorato sito sempre sulla ramblas, se si visita questo mercato non potete non rimanere impressionati dalla brillantezza dei colori della frutta e verdura sui banchi, della gente locale che cucina al momento tutti i prodotti tipici e sopratutto di tutti i profumi delle spezie che si mescola con i prodotti del luogo.
Se cercate delle attrazioni da vedere non molto distanti potete trovare il museo delle cere (a mio avviso potete farne benissimo a meno, non è un granché) o il museo dell’erotismo. Troverete anche la statua di Cristoforo Colombo dove ci sarà un ascensore alla base della torre che vi porterà fino alla cima dove avrai una vista mozzafiato su tutta quanta Las Ramblas, i biglietti li potete prenotare online. La cosa che mi ha divertito e incuriosito è stata la quantità di artisti di strada che ci sono nelle vicinanze, prendono questo lavoro in maniera molto seria ;D. Per la cena ci siamo fermati nel classico KFC, giusto per spendere qualcosina meno e mangiare velocemente data la intensità della giornata. Non avevamo un itinerario specifico, io e la mia fidanzata decidevamo le nostre mete prevalentemente la sera tornati in alloggio. L’indomani avevamo deciso di visitare Casa Batllò quest’ultima è stata disegnata da Gaudì per un ricco aristocratico di Barcellona ed oggi è diventato un museo, i biglietti potete farli direttamente sul posto ma probabilmente troverete un po di fila perché si entra a scaglioni; invece se doveste scegliere di farli online, saltereste tutta la fila. Il prezzo del biglietto se non ricordo male è di 22,50€ a persona con l’audio guida della vostra lingua.
Per quanto mi riguarda è stato interessante, ma non mi ha entusiasmato più di tanto, ovviamente è soggettivo, ma è comunque una cosa da vedere. Tenete in considerazione che in molti musei i prezzi dei biglietti variano in base alla vostra età. Da lì siamo passati al museo di Pablo Picasso con il ticket giovani a 7,50€, questo per esempio è stato molto interessante ma sicuramente le persone che hanno studiato l’arte sapranno apprezzarlo meglio. Ho visto alcuni dipinti che in verità ho fatto fatica a capire ma si sa: L’ARTE è ARTE. Prevalentemente preferisco muovermi a piedi ed è cosi che ho passato quasi tutto il viaggio, anche perché passeggiare, a Barcellona in questo caso, ti da anche la possibilità di vedere qualcosa che non ti eri prefissato come per esempio il museo del Jamón. Il jamón è un prosciutto crudo prodotto in Spagna, ed è uno degli alimenti più consumato e usato sopratutto per le tapas (di questo ve ne parlerò più avanti) di conseguenza gli spagnoli non hanno pensato di dedicargli un negozio ma bensì un intero museo. Entrando la cosa che noti immediatamente è la scelta: puoi scegliere di andare allo shop, di entrare al museo, di vederli entrambi, o salire al piano superiore dove c’è anche il ristorante che, però, non è proprio così economico. Io ho visitato lo shop ed è stato interessante, c’erano i vari banconi con il prosciutto esposto, appesi, affettati, a pezzi, insomma, di tutti i tipi e le maniere.
Dopo questa breve visita mangiammo qualcosa al volo e ci incamminammo verso la Sagrada Família. Decidemmo di prendere la metro perché effettivamente rispetto a tutte le altre mete questa era quella più distante, la fermata in cui siamo scesi noi non era molto vicina quindi facemmo un pezzo di strada a piedi per arrivare a destinazione.
I biglietti non si fanno all’entrata della Basilicata ma in un botteghino poco distante (capirete dove sarà per via della fila che vedrete in lontananza). Per quel giorno non c’erano biglietti disponibili, erano finiti tutti quanti, allora la cassiera ci consigliò di prenderli per il giorno successivo alle 14:00 (unico orario disponibile) e avendo fortunatamente altri giorni di vacanza disponibili li prendemmo per un costo di 15€ a persona. Quindi vi consiglio di fare della Sagrada família una delle vostre mete iniziali perché potreste non trovare posto. Tornammo nella zona della rambla, e passeggiando passeggiando ci imbattemmo in un luna park seguito da un meraviglioso parco dove ci rilassammo un po.
Per quanto riguarda la sera decidemmo di andare a mangiare queste famose tapas (le tapas non sono altro che una varietà di preparazioni tipiche della cucina spagnola consumate come aperitivi o antipasti con ingredienti prevalentemente mediterranei). Non è molto semplice capire dove andare a mangiare quando sei in una città diversa; ma la nostra scelta fu un localino che faceva una sorta di all you can eat di tapas di tutti i tipi, molto piacevole a azzeccato devo dire…si sentiva tantissimo l’aria della movida spagnola.
Il giorno dopo la meta era sicura: torniamo alla sagrada família. Percorremmo lo stesso tragitto del giorno prima ma questa volta partimmo di mattina in modo di arrivare con tutta calma e girarci anche un po quella zona. Quando si avvicinava l’orario scritto nel nostro biglietto iniziammo a fare la fila per entrare (ovviamente date le circostanze la security farà un piccolo controllo nelle vostre borse) e dopo ciò finalmente c’eravamo. Già vederla da fuori è pazzesca, è uno di quei posti di cui senti parlare così tanto che poi visitarlo di persona è tutt’altra cosa. Entrando la cosa che noti immediatamente sono le finestre colorate che illuminano tutta la cattedrale, oltretutto se andate in un giorno di sole i colori si mischieranno tra di loro creando un effetto veramente bello. I lavori per la Basilicata iniziarono nel 1882 ed ancora oggi dopo 138 anni non è stata completata; camminando all’interno troverete la linea temporale di tutta la costruzione per capire anche meglio i vari passaggi. Non ci sono limiti di tempo per visitare tutto l’interno e sopratutto è possibile fare delle belle foto da varie angolazioni diverse. Usciti da lì ci sentimmo particolarmente stanchi e tornammo in ostello per riposare un po per uscire la sera a mangiare qualcosa. Prenotammo da Romagna un locale italiano davvero piacevole e subito dopo siamo andati avanti di sangria per locali :D. Cosa facciamo domani mi chiese la mia ragazza? E tra una ricerca e un altra decidemmo di visitare L’ acquàrium.
L’acquario ospita 11.000 animali e circa 450 specie diverse, non mi ricordo il prezzo del biglietto ma quello che ricordo con piacere è che sono stati soldi ben spesi, io che amo tutto ciò che riguarda animali e mare sono rimasto sbalordito dalla grandezza e da tutte le specie che ho visto. Oltretutto la visiti tramite un tunnel sottomarino lungo 80 metri e quello che si prova è come se fossi immerso anche tu. Barcelona è piena di altri musei e attrazioni, come per esempio il museo del cioccolato, uno zoo, parco della cittadella, la pedrera e così via. Noi abbiamo visitato e visto tanto altro, questa città mi rimarrà sempre nel cuore e probabilmente quando avrò la possibilità ci tornerò per viverla più intensamente.
Se dovessi dare un voto da 1 a 10? Ovviamente 10. Spero che leggendo questo articolo avete fatto questo viaggio insieme a me e, perché no, magari avete inserito Barcelona tra le vostre mete future.