La Grecia effettua un dietrofront e decide di riapre agli italiani dal 15 giugno. Si aggiungono alla lista anche l’Austria, Francia, Portogallo,Spagna e Marocco.
 
Anche adesso che è iniziata la FASE 3 e di conseguenza la riapertura di una parte dei confini, viaggiare rimane comunque una bella incognita. Dopo il tour diplomatico tra Berlino, Lubiana e Atene, il ministro degli esteri Luigi di Maio dichiara: «Sono contento che il ministro mi abbia rassicurato sul fatto che la Grecia aprirà all’Italia entro fine mese, annullando qualsiasi obbligo di quarantena».
Dal 15 giugno, salvo complicazioni, anche la Slovenia aprirà le frontiere agli italiani rimuovendo l’obbligo di quarantena. In Croazia, invece, già dal 29 maggio è possibile l’ingresso degli italiani a patto che siano muniti della prenotazione alberghiera. Inoltre dopo tante polemiche, anche l’Austria, dal 16 giugno riaprirà il confine con l’Italia liberando la circolazione al passo del Brennero.
A parte la Francia, dove già adesso si può andare liberamente, dal 15 giugno anche gli ingressi in Germania saranno consentiti solo a residenti e lavoratori. E’ invece sconsigliato il turismo in Finlandia mentre in Olanda, è già tutto libero, e quindi non sarà più necessario sottoporsi ad auto quarantena preventiva. Non verranno invece effettuati voli diretti con Russia, gli Usa, il Canada, il Messico, il Madagascar. Anche i voli per il Portogallo, risultano sospesi, considerata anche la chiusura della frontiera terrestre con la Spagna, infatti il governo di Madrid, fino al 21 giugno non consentirà l’ingresso ai turisti italiani. Fino ad allora saranno ammessi in Spagna solo chi è residente o lavora lì.
Dall’8 giugno è scattato l’obbligo di quarantena per chi entra nel Regno Unito (obbligo anche in Brasile e nella Polinesia francese). Sarà necessaria la stessa prevenzione per chi volesse visitare la Slovacchia, paese che consentirà spostamenti liberi a 16 membri del’ Unione Europea esclusa l’Italia. Per concludere dal 15 giugno servirà un certificato che dimostri di essere negativi al COVID per entrare in Repubblica Ceca, mentre in Ungheria si entra solo per motivi di lavoro o di salute ma esclusivamente con il consenso della polizia.

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